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RISALE AL 1494 LA PRIMA APPARIZIONE NELLE FESTE

Tratto dal supplemento "Speciale Palio di Siena" de "La Nazione" del 15 agosto 2004

La Contrada del Drago fu fra le prime a comparire sul Campo nelle pubbliche feste.
Insieme a Giraffa, Chiocciola e Onda partecipa ad una «Pugna», organizzata in onore del cardinale St.Malò nel 1494.
La Contrada comprende le antiche Compagnie Militari di San Donato da’ Montanini e Sant’Egidio del Poggio Malavolti.
Dall’animale mitologico rappresentato sullo stemma della prima prese probabilmente insegna e nome.
Taluni credono invece possibile che il nome e l'insegna possano derivare dall’arma gentilizia dei Borghesi: un drago giallo in campo verde: altri che abbia ripreso l’emblema da quello della famiglia Benincasa, la famiglia di Santa Caterina, che è anche la sua Patrona.
Comunque sia, fu proprio una macchina a foggia di Drago che gli appartenenti a questa Contrada parteciparono alle prime «cacce ai tori» e furono chiamati «gli uomini del Drago».
Fino alla metà del 17esimo secolo i dragaioli tennero le proprie adunanze in abitazioni private o in botteghe del rione, mentre a partire dal Settembre 1650 fu loro concesso di adunarsi presso la cappella della Compagnia Laicale di San Domenico in Camporegio che, dal 1679, si impegnò addirittura a contribuire alle spese sostenute in occasione del Palio, purchè il premio, in caso di vittoria, venisse offerto all'altare di San Domenico.
Questa collaborazione durò quasi cento anni ed ebbe termine dopo la vittoria del palio del 2 luglio 1738.
Da questa data al 1787 la storia del Drago ritorna buia.
Unica testimonianza tangibile di quel periodo è il drappellone vinto il 16 agosto 1786 e conservato nella Sala delle Vittorie.
Il Drago ha avuto una sede propria solo a partire dal 1787, quando il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo gli donò la chiesa di Santa Caterina e parte del convento delle monache dette del Paradiso.
Chiesa e Museo si trovano sul poggio Malavolti, che oggi non esiste più e di cui si sta perdendo anche il ricordo.
Il luogo prese il nome dall’antica famiglia Malavolti che qui aveva il suo castellare, numerosi fondaci ed era proprietaria di tutta quella vastissima area chiamata Camporegio, dove la tradizione vuole vi sia accampato Enrico VI nell'assedio del 1186.
Ancora oggi la Contrada del Drago, per il forte legame con questa parte di territorio, è appellata «popolo di Camporegio».